La scuola dell’infanzia San Giuseppe di Caorle, si rivolge a tutti i bambini di età compresa tra i 3 e 6 anni, ed è una risposta al loro diritto di educazione e cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale e istituzionale presenti nella Costituzione Italiana (art. 33), nella Convenzione internazionale dei diritti del bambino (ONU 1989) e nella legge istitutiva della scuola dell’infanzia statale.
Le finalità della scuola dell’infanzia sono:
- maturare identità
- sviluppare autonomia
- far acquisire competenze
- avviare alla cittadinanza.
Queste finalità, “sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con il territorio”.
Obiettivi della scuola dell’infanzia
- Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.
- Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
- Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.
- Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente dell’altro orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.
La scuola dell’infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete che valorizza il gioco in tutte le sue forme ed espressioni come occasione di apprendimento.
E’ Scuola Cattolica e come tale ha come criterio regolatore e ispiratore della prassi educativa la centralità della persona. Promuove i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza, della pace, della relazione con Dio. Sente l’esigenza di rifarsi ai valori evangelici e si colloca all’interno del Progetto culturale della Chiesa, cercando di rendere visibile sia il radicamento nel territorio sia la qualità della cultura.
Il Progetto Educativo attinge all’esperienza carismatica di S. Giovanni Bosco e di Madre Mazzarello, attualizzando il Sistema Preventivo fondato su Ragione, Religione e Amorevolezza.
Coinvolge più attori nell’azione educativo – didattica e valorizza lo spirito di famiglia quale grande intuizione pedagogica di Don Bosco e risorsa indispensabile nella Comunità educativa. Riconosce il ruolo fondamentale della famiglia nell’educazione dei figli e attiva reti operative, all’interno e all’esterno, per contribuire alla costruzione di una società aperta e solidale.
Il Curricolo della nostra Scuola dell’Infanzia è articolato a partire dalle otto competenze chiave europee, perché queste rappresentano la finalità generale dell’istruzione e dell’educazione e spiegano le motivazioni dell’apprendimento stesso, attribuendogli senso e significato. Esse sono delle “metacompetenze”, poiché, come dice il Parlamento Europeo, “le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”.
Le competenze chiave sono quelle esplicitate nella Raccomandazione del Parlamento Europeo del 18 Dicembre 2006 e riportate dalle Indicazioni 2012:
- Comunicazione nella madrelingua a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua e del campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE.
- Comunicazione nelle lingue straniere a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua straniera e del campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE.
- Competenze di base in matematica, scienze e tecnologia a cui fanno capo prevalentemente le competenze specifiche del campo di esperienza LA CONOSCENZA DEL MONDO.
- Competenza digitale a cui fanno capo le competenze tecnologiche di utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, naturalmente al livello iniziale proprio di una didattica della Scuola dell’Infanzia; i campi di esperienza in cui questa competenza può essere perseguita sono tutti, con alcune peculiarità più tipiche del campo IMMAGINI, SUONI, COLORI.
- Imparare a imparare è competenza metodologica fondamentale cui non corrispondono, nelle Indicazioni, traguardi specifici; i campi di esperienza in cui esercitare questa competenza sono ovviamente tutti.
- Competenze sociali e civiche a cui fanno capo le competenze facenti parte del campo IL SE’ E L’ALTRO.
- Spirito di iniziativa e intraprendenza: a questa competenza chiave fanno capo competenze metodologiche come il prendere decisioni, il problem solving, le competenze progettuali. I campi di esperienza in cui esercitarla sono tutti.
- Consapevolezza ed espressione culturale: a questa competenza fanno capo le competenze specifiche relative alla lettura, fruizione e produzione di messaggi visivi, sonori, musicali, artistici; all’espressione corporea: